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sabato 28 settembre 2013

Priolo, operai malati: la Esso prova a tirarsi fuori con i soldi...

  Operai malati di tumore

scontro tra sindacati e Esso

Trenta dipendenti dell'azienda in servizio a Priolo sono stati congedati con una maxi-liquidazione ma si sono impegnati a non fare causa alla società


Una maxi-liquidazione per mandare via gli operai malati di tumore e per evitare che si rivalgano contro l'azienda. Succede a Priolo dove la Esso ha deciso di congedare una trentina di lavoratori, molti dei quali affetti da gravi patologie, dando loro molti soldi, oltre 100 mila euro, ma con una condizione ben precisa: gli operai hanno firmato una clausola nella quale dichiarano "di rinunciare, in invia sostanziale e definitiva, a qualsiasi risarcimento danni nei confronti dell'azienda a qualunque titolo anche biologico".

Una strategia, denunciano i lavoratori, che non serve solo a sfoltire l'organico, ma a mettere soprattutto una pietra sulle pericolose richieste di rivalsa contro l'azienda.  "Non vogliono che si sappia che stiamo morendo", dice il Signor Giuseppe (il nome è di fantasia, ndr) che per la Esso ha lavorato per più di 30 anni. Oggi ne ha 52 e una grave forma di tumore all'esofago. I certificati sono in azienda. Sono anche nella sede dell'Inps e in quella dell'Inail. Ma nel contratto non vengono mai menzionati. "La Esso è a conoscenza della mia situazione medica - dice Giuseppe - sa che sono malato. Lo sa perché ho presentato in sede una ricca documentazione al riguardo. Così come gli altri miei colleghi. Ma ufficialmente mi mandano a casa come un soggetto sano".

In una lettera inviata ieri alla redazione di Repubblica, la Esso respinge le accuse: "La nostra azienda non ha infranto alcuna regola. Quei contratti sono stati accettati su base volontaria. Ogni altra speculazionesulla vicenda è del tutto pretestuosa".

"Il piano di contratto che stiamo offrendo al nostro personale della raffineria siracusana  -  spiega la Esso - è analogo a quelli che offrono tante altre aziende di vari settori industriali, nella forma e nelle specifiche clausole".

Proprio sulle "clausole" che non vengono specificate nella lettera e che impedirebbero ai lavorati affetti da gravi patologie di chiedere un risarcimento danni contro l'azienda, la Cgil, per bocca del segretario provinciale Paolo Zappulla, parla di "carta straccia", di "condizioni inaccettabili davanti a qualsiasi giudice".

"Nell'ipotesi che qualcuno degli operai malauguratamente avesse un problema  -  dice Zappulla - e che anche da pensionato dovesse aver riconosciuta la malattia professionale, non c'è transazione che potrebbe togliergli il diritto di rivalersi sull'impresa e sulle condizioni di lavoro a cui è stato sottoposto". Sulla stessa lunghezza d'onda Paolo Sanzaro, segretario della Cisl di Siracusa, che punta l'indice "sull'inammissibilità di far firmare un contratto a dei lavoratori affetti da gravi patologie tumorali". "È responsabilità dell'azienda  -  continua Sanzaro  -  e un diritto del lavoratore verificare se la malattia sia stata contratta nel reparto in questione".

Agrigento, impreditore 56enne muore sul lavoro

CATROFILIPPO. Paolo Bracco, un  imprenditore agricolo di 56 anni di Castrofilippo (Ag), è  deceduto in seguito ad un incidente sul lavoro mentre stava  caricando delle cassette di uva su un camion. L'uomo è rimasto  schiacciato dal trattore.


http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/agrigento/dettaglio/articolo/gdsid/290868/

giovedì 19 settembre 2013

Studio su Milazzo e Valle del Mela «Metalli nell’urina dei bambini»

MILAZZO. Cromo e cadmio in concentrazione oltre la media consentita nell’urina dei bambini di Milazzo, Pace del Mela e San Filippo del Mela. E almeno in 31 soggetti su 200 presi in considerazione nello stesso territorio sono state riscontrate una serie di alterazioni morfologiche dell’apparato riproduttore. Il caso Milazzo e l’inquinamento della valle del Mela, l’area ad alto rischio ambientale, sbarca a Bonn, nella sede dell’organizzazione mondiale della sanità. Gli effetti degli inquinanti che derivano dalla presenza di realtà industriali finiscono sotto la lente d’ingrandimento degli esperti dell’Oms.

http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/messina/dettaglio/articolo/gdsid/288536/