Il nodo Palermitano della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro con questo blog intende creare uno spazio libero di informazione di classe aperto a tutti coloro che ((consapevoli della continua strage di lavoratori morti sul e per il lavoro)) vogliano contribuire alla lotta -- BASTA MORTI E INFORTUNI IN NOME DEL PROFITTO T -- PADRONI ASSASSINI PAGHERETE CARO . PADRONI ASSASSINI PAGHERETE TUTTO -- per un contatto diretto 338-3342733 o 338- 7708110 oppure retesicurezzalavorosicilia@gmail.com

martedì 28 gennaio 2014

Eni di Gela - il reparto Killer uccide ancora

Il "Reparto Killer" uccide ancora, muore Salvatore Mili "padre esemplare che ha combattuto con grande dignità"

Rosa Battaglia
Si è spento nella notte dopo una lunga battaglia Salvatore Mili, 67 anni, ex dipendente del reparto Clorosoda dello stabilimento Eni di Gela. L'uomo era ricoverato da qualche giorno nel reparto Hospice del Vittorio Emanuele di Gela. Soltanto qualche giorno fa, il figlio Orazio, scriveva sulla sua pagina Facebook:
"L'Ex Impianto Cloro Soda continua a fare vittime, ma dov'è la Giustizia ? Come mai si da Giustizia alla carrozzeria delle macchine e non si da Giustizia ai nostri padri che hanno sofferto per portare a casa un pezzo di pane pagato con la vita stessa? Continuo a stare vicino a mio papà agonizzzante e mi viene voglia di gridare al mondo intero che dei killer ci hanno tolto la serenità , il mio pensiero va a tutte le famiglie di ex operai a tutti quei bimbi morti in tenera età e a tuttiquei giovani che continuano a lottare per la vita . Gela di certo non meriti questo. Sei sttao un grande papà che ha combattuto con dignità esemplare questa lunga battaglia"
Salvatore Mili aveva denunciato l'esposizione a mani nude a elementi pericolosissimi durante i turni di lavoro.
Intanto la Procura di Gela ha avanzato la richiesta di incidente probatorio per indagare sulle dodici morti sospette legate al "Reparto Killer" rompendo definitivamente il silenzio che, in questi anni, ha accompagnato la vicenda legata al Clorosoda. È il segnale che lo Stato è presente e che vuole fare chiarezza una volta per tutte sul nesso di causalità che lega le attività che si svolgevano all’interno dell’impianto e le tante patologie tumorali che hanno falcidiato in questi anni gli operai che hanno lavorato lì dentro.
La città tutta, il primo cittadino Angelo Fasulo, chiedono giustizia sulle morti avvenute,sostegno per le loro famiglie ed i tanti altri operai che in questi anni hanno contratto patologie tumorali: è fondamentale che i responsabili di questa tragedia, una volta individuati, paghino per ciò che hanno fatto.
L’Amministrazione comunale ha rinnovato piena fiducia al Procuratore Lotti e alla Procura di Gela che si schiera apertamente al loro fianco nella ricerca della verità.
Nella giornata della memoria, oggi 27 Gennaio, Gela conta un'altra morte in quella che sarà la sua personalissima memoria storica e civile per una battaglia con cui soltanto adesso inizia a fare i conti.
La nostra redazione e l'editore si associano al dolore della famiglia Mili per la grave perdita.

http://www.visionedioggi.it/content/mili

martedì 21 gennaio 2014

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS! "LETTERE DAL FRONTE" DEL 20/01/14

INDICE

Alberto Barbieri albertobarbieri@hotmail.it

SALUTE: STUDIO COLLEGA OLTRE 7.000 TUMORI AI RIPETITORI DI TELEFONIA
CELLULARE

USB Sede Perugia perugia@usb.it

23 GENNAIO INCONTRO A PERUGIA PER LA DIFESA DELL'APPENNINO E DELLA VALLE DEL
TEVERE

Mario Savella via Change.org

PETIZIONE "THYSSENKRUPP E LE VITTIME SUL LAVORO: PER NON DIMENTICARE"

Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno@gmail.com

SULLA 43a VITTIMA DEI BINARI FERROVIARI

Gino Carpentiero ginocarpentiero@teletu.it

MORTE DI FABRIZIO, NOSTRO COLLEGA MANOVRATORE A FIRENZE SMN

Carla Cavagna carla.cavagna47@gmail.com

COMITATI NOTAV COLPEVOLI: CHIEDIAMO A TUTTI APPOGGIO E SOLIDARIETÀ CONCRETA

Marco Caldiroli marcocaldiroli@alice.it

PROCESSO AI DIRIGENTI DELLA FRANCO TOSI

Armando Vanotto armando.vanotto@gmail.com

CHE COSA E' L'ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO
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martedì 14 gennaio 2014

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 14/01/14

Marco Spezia

INDICE

AIEA Vicenza aieavicenza@gmail.com
NIENTE RISCHIO AMIANTO, EX OPERAIO RESTITUISCE 62MILA EURO ALL’INPS

Giuseppe Grillo grillo@macchinistiuniti.it
A PROPOSITO DI RICAMBIO GENERAZIONALE...

Gian Luca Garetti glucagaretti@gmail.com
IL FILM “ULTIMA CHIAMATA”

COMUNICATO STAMPA SULLA LEGANTI NATURALI SRL

INFORMAZIONI SUI PROCESSI IN CORSO

Marco Bazzoni bazzoni_m@tin.it
RISPOSTA DALLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA DENUNCIA SULLE SEMPLIFICAZIONI PER LA SICUREZZA CONTENUTE NEL DECRETO DEL FARE

Senapatrianews anarres56@tiscali.it
APPUNTI DI ECONOMIA

Gino Carpentiero ginocarpentiero@teletu.it
ALCUNE BUONE NOTIZIE

Aldo Mancuso aldo.man@tin.it
IL LAVORO UCCIDE A FIRENZE

Bastamortesullavoro bastamortesullavoro@gmail.com
COMUNICATO RIUNIONE RETE NAZIONALE TENUTASI A TARANTO

Alberto Barbieri albertobarbieri@hotmail.it
DALL’INAIL UNA PUBBLICAZIONE SULLA MAPPATURA DELLE DISCARICHE CHE ACCETTANO I RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO

Unione Sindacale di Base Sede Perugia perugia@usb.it
I RLS DEVONO ESSERE ELETTI DAI LAVORATORI

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COMUNICATO FINALE DELLA RIUNIONE RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORI

La Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori ha tenuto alla fine del riuscito Convegno sul grande processo di Taranto contro l'Ilva, che si terrà quest'anno (di cui stiamo per pubblicare resoconto e valutazione), la sua riunione nazionale, presenti tutte le sedi in cui essa è operativa, e ha definito il piano di lavoro nazionale e locale per l'anno in corso.


- La campagna nazionale principale è quella relativa alla mobilitazione, partecipazione del processo*Ilva di Taranto*. Attività preparatorie in termini di iniziative e assemblee saranno svolte in tutte le sedi, così come importante sarà l'informazione e controinformazione su Taranto attraverso il blog della Rete e la mailing list.


- Una presenza nazionale sarà realizzata a*Roma*in occasione della udienza della Cassazione per il processo Thyssen, dove esiste il rischio di un azzeramento della sentenza e dei suoi affetti; analoga
mobilitazione nazionale verrà realizzata in occasione dell'udienza in Cassazione per il processo Eternit.


- La Rete si attiverà sui territori, in particolare a*Ravenna*, dove si annunciano i processi amianto e il processo rappresaglia nei confronti degli attivisti della Rete per l'occupazione dell'agenzia interinale
Intempo.

A*Bergamo e Milano*l'attività della Rete sarà riorganizzata tenendo conto che a Milano esiste la sede nazionale dell'Ilva dei Riva come pure un pezzo dell'inchiesta Taranto e che esiste un diffuso problema di sicurezza sul lavoro e devastazione del territorio connesso all'Expo.

A*Marghera*sarà promossa un'assemblea della Rete per provare a rilanciarla a partire dal problema dell'estrazione del petrolio in Basilicata che ha evidenti connessioni con la realtà industriale esistente attualmente a Marghera.

In*Sicilia*la Rete già segue alcune vicende emblematiche dei Cantieri navali.

Nuove realtà della Rete potranno essere attivate in Basilicata, a Napoli nell'università, a Torino in connessione alle udienze in Cassazione Thyssen ed Eternit, ad Alessandria dove è in corso il processo Solvay che stiamo seguendo, a Genova.


*La strage degli operai cinesi schiavizzati a**Prato*verrà rilanciata come denuncia e analisi dalla Rete e una nuova iniziativa nazionale verrà programmata per l'anno in corso.


Nella riunione è stata segnalata la necessità che la Rete non limiti la sua attività alla presenza e mobilitazione ai processi ma che si assuma l'onere, laddove è possibile, di denunciare e scoperchiare situazioni di fabbriche e di territori di attacco alla sicurezza e salute dei lavoratori e delle popolazioni.

La Rete là dove non esiste una struttura autonoma formata da più realtà, appoggia la sua attività permanente sulle strutture sindacali di base che di essa fanno parte stabilmente, slai cobas sc, Usi, ecc.


Per concludere,*l'appuntamento nazionale di tutta la Rete è il 24 aprile a Roma, dove insieme al presidio in Cassazione sarà tenuta una nuova riunione/assemblea nazionale.*


Taranto 11 gennaio 2014


*RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E TERRITORI*


bastamortesullavoro@gmail.com

lunedì 13 gennaio 2014

SICUREZZA SUL LAVORO – KNOW YOUR RIGHTS! – NEWSLETTER N.144 DEL 10/01/14

Marco Spezia

In allegato e a seguire la newsletter n.144 del 10/01/14 di “Sicurezza sul lavoro - Know Your Rights!”.

In questo numero:
-         Il ruolo di controllo del Documento di Valutazione dei Rischi da parte del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - Prima parte
-         Dall’osservatorio indipendente di Bologna: la strage continua!
-         D.Lgs.81/08: il rischio chimico e la valutazione dei rischi
-         Un nuovo approccio per la valutazione dello stress lavoro-correlato
-         Movimentare i pazienti nelle residenze sanitarie assistite

Invito ancora tutti i compagni della mia mailing list che riceveranno queste notizie a diffonderle in tutti i modi.
La diffusione è gradita e necessaria. L’obiettivo è quello di diffondere il più possibile la cultura della salute e della sicurezza e la consapevolezza dei diritti dei lavoratori a tale proposito.

L’unica preghiera, per gli articoli firmati da me, è quella di citare la fonte:
Marco Spezia - sp-mail@libero.it

CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE!

Marco Spezia
SICUREZZA SUL LAVORO – KNOW YOUR RIGHTS!

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IL RUOLO DI CONTROLLO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA PARTE DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA - PRIMA PARTE
LE CONSULENZE DI SICUREZZA – KNOW YOUR RIGHTS! – N.36

Come sapete, uno degli obiettivi del progetto SICUREZZA – KNOW YOUR RIGHTS! è anche quello di fornire consulenze gratuite a tutti coloro che ne fanno richiesta, su tematiche relative a salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Da quando è nato il progetto ho ricevuto decine di richieste e devo dire che per me è stato motivo di orgoglio poter contribuire con le mie risposte a fare chiarezza sui diritti del lavoratori.

Mi sembra doveroso condividere con tutti quelli che hanno la pazienza di leggere le mie newsletters, queste consulenze.

Esse trattano di argomenti vari sulla materia e possono costituire un’utile fonte di informazione per tutti coloro che hanno a che fare con casi simili o analoghi.

Ovviamente per evidenti motivi di riservatezza ometterò il nome delle persone che mi hanno chiesto chiarimenti e delle aziende coinvolte.

In questo caso, vista la lunghezza e la complessità dell’ argomento, dividerò il documento in due parti.
La prima (questa) è relativa a:
-         oggetto e modalità di redazione del Documento di Valutazione dei Rischi
La seconda (che pubblicherò nella prossima newsletter) sarà relativa a:
-         attività di controllo  del Documento di Valutazione dei Rischi da parte del RLS
-         conclusioni

Marco Spezia


QUESITO
Sono il RLS di una cooperativa di Roma.
Volevo sapere quali devono essere, secondo il Testo Unico, i contenuti del Documento di Valutazione dei Rischi e nel caso che io riveli una incongruenza nel Documento, come RLS,  cosa posso fare?
Grazie

RISPOSTA
Ciao,
rispondo con ordine alle tue domande.


OGGETTO E MODALITA’ DI REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Esaminerò nel seguito il caso di aziende che occupino più di 50 lavoratori e che pertanto sono soggette alla stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) nella sua forma più completa e non secondo le procedure standardizzate di cui all’articolo 29, comma 6 del Decreto, valido appunto per aziende sino a 50 lavoratori.
Le osservazioni riportate sono comunque valide sostanzialmente anche nel caso di aziende che utilizzino le procedure standardizzate per la stesura del DVR.

Ricordo innanzitutto, che ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera a) del Decreto, la stesura del DVR è di piena e non delegabile responsabilità del datore di lavoro. Ogni mancato adempimento rispetto a quanto stabilito dal Decreto relativamente alla stesura del DVR comporta quindi sanzioni a carico del solo datore di lavoro.

L’oggetto e le modalità di stesura del DVR sono quelle stabilite rispettivamente dagli articoli 28 e 29 del Decreto, che riporto a seguire, commentandoli.

L’ambito di applicazione del DVR è quello indicato dall’articolo 28, comma 1 del Decreto che stabilisce che:
La valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.

Tale comma mette bene in evidenza che nel processo di valutazione dei rischi, devono essere analizzati tutti i rischi per la salute e la sicurezza, senza tralasciarne alcuno.
Il DVR non si deve pertanto limitare a considerare i rischi definiti sulla base dei contenuti dei Titoli successivi al I del Decreto, ma deve eseguire un’analisi di dettaglio di tutti i rischi a cui sono sottoposti i lavoratori, sia in condizioni di routine, sia in condizioni di emergenza, comprendendo anche rischi non direttamente connessi alle attività lavorative, ma che provengono dagli specifici luoghi di lavoro in cui l’azienda si trova ad operare oppure che provengono dall’ambiente esterno, se questo è fonte di rischio.

Tra i rischi particolari che il DVR deve analizzare in maniera dettagliata, l’articolo 28, comma 1 del Decreto, specifica in maniera esplicita i rischi connessi a:
-         stress lavoro-correlato;
-         stato di gravidanza delle lavoratrici;
-         differenze di genere;
-         età;
-         provenienza da altri Paesi;
-         specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
Tali rischi devono essere chiaramente esplicitati in capitoli o in allegati specifici del DVR.

I contenuti del DVR sono poi definiti dall’articolo 28, comma 2 del Decreto che stabilisce che:
Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione, può essere tenuto, nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 53, su supporto informatico e deve essere munito anche tramite le procedure applicabili ai supporti informatici di cui all’articolo 53, di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e del medico competente, ove nominato, e contenere:
a)    una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione;
b)    l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a);
c)    il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
d)    l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
e)    l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;
f)     l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

Innanzitutto tale comma stabilisce in maniera chiara che la data riportata sul DVR deve essere certificata (ad esempio mediante timbro di ufficio postale, Raccomandata RR inviata dal datore di lavoro a sé stesso, Posta Elettronica Certificata) oppure attestata da firma congiunta comprovante la data, da parte di datore di lavoro, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, (RSPP), Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), medico competente.
La lettera a) di tale comma impone che il DVR debba contenere una relazione di valutazione dei rischi ove siano specificati anche i criteri adottati, che non possono essere rimessi a interpretazione del datore di lavoro, ma devono seguire quanto indicato da specifiche norme tecniche o da prassi consolidate.
La lettera b) di tale comma impone che il DVR debba contenere in maniera dettagliata le misure di prevenzione e protezione adottate per eliminare o ridurre a livelli tecnicamente accettabili i rischi. Le misure devono essere adeguate allo stato dell’arte della tecnica e devono privilegiare nell’ordine la prevenzione (eliminazione del rischio alla fonte), la protezione collettiva e, solo dove tali misure non siano applicabili o sufficienti, la protezione individuale (i Dispostivi di protezione Individuale (DPI)
La lettera c) di tale comma impone che il DVR debba contenere in maniera esplicita il programma delle misure individuate per eliminare o ridurre i rischi (mese e anno di prevista attuazione).
La lettera d) di tale comma impone che il DVR debba contenere le procedure formali di lavoro da adottare in funzione delle misure di prevenzione e protezione previste, con chiara indicazione dei ruoli aziendali che le devono rispettare e fare rispettare.

In merito alle modalità di valutazione di rischi specifici, contenuti all’interno del Decreto, l’articolo 28, comma 3 del Decreto stesso, stabilisce poi che:
Il contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del presente decreto”.
Ciò significa che i criteri di valutazione dei rischi, per quelli analizzati all’interno del Decreto, devono essere coerenti con quelli riportati nel Decreto stesso.

Le modalità di redazione del DVR sono poi definite dall’articolo 29 del Decreto.
In particolare l’articolo 29, comma 1 del Decreto stabilisce che:
Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) [cioè il DVR], in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cui all'articolo 41 [cioè se ricorre l’obbligo di nomina del medico competente]”
Il datore di lavoro deve dimostrare in maniera formale che la collaborazione sopra richiamata sia stata effettivamente svolta. Ciò può essere fatto mediante firma di RSPP e medico competente sul DVR a seguito di una frase del tipo “le firme sotto riportate attestano che il RSPP e il medico competente hanno collaborato con il datore di lavoro alla stesura del presente documento” oppure mediante uno specifico verbale di collaborazione firmato da RSPP e medico competente da allegare al DVR.

L’articolo 29, comma 2 del Decreto stabilisce poi che:
Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”.
Tale obbligo è sancito anche come attribuzione del RLS, secondo l’articolo 50, comma 1, lettera b) del Decreto, che stabilisce che:
Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva”.
Il RLS deve pertanto essere consultato “preventivamente e tempestivamente” sulle modalità di redazione del DVR (individuazione delle mansioni, criteri adottati, modalità di redazione, ecc.). “Preventivamente e tempestivamente” significa che la consultazione deve avvenire prima dell’inizio del processo di valutazione e non, come invece spesso accade, quando il DVR è già stato redatto.
Anche in questo caso il datore di lavoro deve dimostrare in maniera formale che la consultazione del RLS è stata effettivamente svolta “preventivamente e tempestivamente”. Pertanto in questo caso non è sufficiente che il RLS firmi il DVR, quando ormai esso è stato redatto e il processo di valutazione è terminato, ma deve essere redatto specifico verbale di consultazione firmato dal RLS da allegare al DVR. Ovviamente tale verbale deve avere una data anteriore alla data di emissione del DVR.

L’articolo 29, comma 3 del Decreto stabilisce infine che:
La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi che precedono il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali”.
Ciò significa che il DVR non è un documento da elaborare una tantum e che ha validità pluriennale.
Esso infatti deve essere rielaborato ogni qual volta intervengano le seguenti condizioni:
-         modifiche del processo produttivo significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori;
-         modifiche della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori;
-         grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione;
-         infortuni significativi;
-         significativi variazioni degli esiti della sorveglianza sanitaria.
In pratica (almeno in teoria) il DVR dovrebbe essere continuamente rielaborato.

Tutti gli obblighi di cui sopra, relativi ai contenuti e alle modalità di stesura del DVR, sono sanzionabili penalmente a carico del datore di lavoro, secondo l’apparato sanzionatorio previsto dall’articolo 55, commi da 1 a 4 del Decreto. 
Il mancato adempimento degli obblighi di cui sopra rendono il DVR non coerente con quanto previsto dal Decreto e con la realtà aziendale o almeno incompleto.

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DALL’OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA: LA STRAGE CONTINUA!

Dall’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro

martedì 7 gennaio 2014
UN ALTRO AGRICOLTORE MORTO SCHIACCIATO DAL TRATTORE.
Forlì. E’ morto Bruno Brigliadori un agricoltore di 63 anni, sposato, due figli. Brigiliadori residente non distante dal suo podere dove è avvenuta la tragedia a Villaventi di Roncofreddo, ha perso la vita oggi nel primo pomeriggio a causa del ribaltamento del trattore cadendo con il mezzo sotto un calanco e morendo sul colpo.

lunedì 6 gennaio 2014
PURTROPPO RICOMINCIA ANCHE QUEST’ANNO LA STRAGE DI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE
Arezzo. E’ morto Dino Parati di 67 anni. Parati, è morto schiacciato dal suo trattore che si è ribaltato nel campo dove stava lavorando. Era uscito di casa intorno alle 8 per compiere alcuni lavori su un terreno di sua proprietà. I suoi familiari non vedendolo tornare l’ora di pranzo, sono andati a cercarlo e lo hanno trovato sotto il trattore ormai senza vita. Inutili i soccorsi.

domenica 5 gennaio 2014
MORTE DI UN OPERAIO EDILE CHE AVEVA AVUTO UN INFORTUNIO SUL LAVORO IL MESE SCORSO
Mestre. Apprendiamo solo ora della morte di un operaio edile che aveva avuto un infortunio sul lavoro il mese scorso. Si tratta di Ciro De Simone che è morto proprio il 1° gennaio del 2014 dopo quasi un mese dall’infortunio. De Simone aveva sessant’anni, era rimasto vittima di un incidente sul lavoro. La Procura di Venezia sta indagando sull’incidente, in origine intitolando un fascicolo per lesioni colpose, poi trasformandolo in ipotesi di omicidio colposo contro ignoti. Le indagini riguardano la dinamica, dell’incidente mortale: l’operaio è caduto da una scala alta un paio metri, e cercherà di stabilire se vi era stata qualche inosservanza delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

sabato 4 gennaio 2014
E’ MORTO ARTURO GALASSO AUTOTRASPORTATORE
Osteria Grande. E’ morto Arturo Galasso di 25 anni. Il povero giovane è morto al chilometro 33 della corsia Nord della A14. vicino a Osteria Grande, rimanendo ucciso sul colpo. I soccorritori non hanno potuto che constatarne la morte. Sul posto i vigili del fuoco e la Polstrada per i rilievi. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto nell’incidente. Il giovane era alla guida di un mezzo che trasportava prodotti alimentari.

venerdì 3 gennaio 2014
ALTRI 3 MORTI SUL LAVORO
Napoli. E’ morto Domenico Vastola un operaio di 54 anni in un’azienda che si occupa di trasporti e logistica. La vittima è stata colpita da un pezzo del suo camion, probabilmente mentre ci lavorava per la manutenzione. L’infortunio è avvenuto nel piazzale della ditta in cui lavorava.
Roma. E’ morto un lavoratore autonomo di 70 anni. La vittima stava svolgendo lavori di manutenzione per una piccola ditta esterna presso l’azienda farmaceutica Facta cadendo da un’impalcatura su un cordolo di cemento. E’ morto per le fratture sulla colonna vertebrale. Ad essere coinvolto pare essere il titolare della piccola ditta, un uomo di circa 70 anni.
Burkina Faso. E’ morto in trasferta per un’intossicazione alimentare Stefano Boneri di 36 anni. Boneri era dipendente della ditta di autotrasporti specializzata nel trasporto di componenti eccezionali a livello internazionale. Sarebbe tornato nella sua casa vicino al parco Colle Elisa dove abitava con la moglie e un bambino che frequenta le scuole elementari. Stefano ed altri colleghi erano a Ouagadougou e sembra che dopo aver consumato un pranzo, avrebbe avvertito un forte dolore che l’avrebbe fatto cadere in stato di incoscienza, per morire poco dopo.

giovedì 2 gennaio 2014
IL PRIMO MORTO PER INFORTUNIO SUL LAVORO NEL 2014
Pescara. E’ morto Roberto Mazziotti muratore di 52 anni. Mazziotti è morto presso l’ospedale civile dove era ricoverato in rianimazione dallo scorso 28 novembre. La vittima stava lavorando all’interno del centro commerciale, quando ha perso l’equilibrio ed è caduto al suolo da un’altezza di tre metri, battendo violentemente la testa. Mazziotti era impegnato nel rifacimento della controsoffittatura dell’edificio. Sulla tragedia hanno avviato le indagini i carabinieri di Pescara, che hanno sottoposto l’area dell’incidente a sequestro.

domenica 29 dicembre 2013
MUORE FULMINATO IN UNA SERRA NEL RAGUSANO
Ragusa. E’ morto E.G agricoltore di 35 anni. La tragedia a Marina di Acate, la vittima è morta folgorata nella sua serra. E’ stato immediatamente soccorso da un amico che stava lavorando con lui che ha tentato, invano, di salvarlo. Anche quest’ultimo, colpito da una scarica elettrica, si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

venerdì 27 dicembre 2013
E’ MORTO UN OPERAIO AL PETROLCHIMICO DI BRINDISI
Brindisi. E’ morto un operaio nel pomeriggio di oggi in un incidente sul lavoro all’interno del Petrolchimico di Brindisi. Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe rimasto schiacciato da un pullman di linea per il trasporto interno dei dipendenti del Petrolchimico mentre stava eseguendo lavori di riparazione sul mezzo.

sabato 21 dicembre 2013
E’ MORTO UN OPERAIO ROMENO IN UN CANTIERE
Livorno. E’ morto un operaio romeno di 56 anni in un cantiere. La vittima è un romeno di 56 anni era arrivato mercoledì all’ospedale di Piombino: ai sanitari aveva detto di essersi fatto male per un infortunio in casa. Dopo il suo decesso, avvenuto la notte scorsa, la polizia ha però scoperto che era caduto dal ponteggio di un cantiere dove lavorava. Il PM ha disposto l’autopsia. Probabilmente è una delle tantissime vittime sul lavoro che muoiono perché lavoravano in nero.

venerdì 20 dicembre 2013
E’ MORTO UN OPERAIO POLACCO IN UNA CAVA IN PROVINCIA DI NUORO
Nuoro. E’ morto Chark Knap un operaio polacco di 51 ani in una cava di rosei. La vittima è stata travolta da una lastra di marmo.

giovedì 19 dicembre 2013
MORTO AGRICOLTORE NELLA PROVINCIA DI ROMA
Roma. Un altro morto nella provincia di Roma. Si tratta di un agricoltore di 43 anni finito schiacciato sotto un mezzo.

martedì 17 dicembre 2013
REGISTRIAMO OGGI ALTRE 3 VITTIME
Roma. E’ morto un operaio di 46 anni all’interno di un centro di smistamento dei rifiuti Ama in via Salaria. Secondo una prima ricostruzione la vittima, che non era un dipendente Ama, stava rifacendo la segnaletica orizzontale all’interno dell’impianto quando è stato investito da un mezzo di servizio ed è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118.
Modena. Un agricoltore è morto a Campiano di Pavullo. La vittima era a bordo di un trattore quando un albero gli è caduto addosso, schiacciandolo. Immediati i soccorsi, ma per l’agricoltore non c’era più niente da fare.
Arezzo. E’ morto un pensionato di 68 anni in una frazione vicino ad Arezzo, dopo essere caduto da una quercia sulla quale stava lavorando nel suo terreno. La vittima ha fatto un volo di circa sei metri ed è morto sul colpo.

martedì 17 dicembre 2013
OMICIDIO-SUICIDIO DI AGENTI PENITENZIARI NEL CARCERE DI TORINO DELLE VALLETTE
Torino. Omicidio-suicidio nel carcere di Torino. Sparatoria all’interno del carcere “Lorusso e Cotugno” delle Vallette. L’omicida è Giuseppe Capitano, di 47 anni, sposato e padre di due figli, la vittima è Giampaolo Melis, di 52, anche lui con famiglia. Secondo quanto si apprende, è accaduto poco dopo questa mattina davanti allo spaccio interno della casa circondariale, dove lo sparatore ha esploso due o tre proiettili contro il collega. Melis è stato colpito all’addome e alla testa ed è morto sul colpo. Capitano ha poi rivolto l’arma contro se stesso uccidendosi. C’è da chiedersi se anche queste morti sono dovute allo stress o ad un lavoro molto stressante e che probabilmente è sotto organico, come tutte le Forze Armate e di Sicurezza.

sabato 14 dicembre 2013
E’ MORTO MAURIZIO CANOVARO NELLO STABILIMENTO DELLA FINCANTIERI DI RIVA TRIGOSO A GENOVA
Genova. E’ morto Maurizio Canovaro, 51 anni. Canovaro era un primo ufficiale della società di rimorchiatori Oro Mare. La tragedia nello specchio acqueo davanti al cantiere durante la manovra d’attracco della chiatta che doveva trasportare la nave al cantiere di Muggiano (La Spezia). Per la rottura di una cima Canovaro è stato colpito da un gancio al petto,che lo ha fatto cadere in mare e poi è stato colpito dall’elica del rimorchiatore.

martedì 10 dicembre 2013
E’ MORTO UN EDILE IN PROVINCIA DI VARESE CADENDO DA UN PONTEGGIO
Varese. E’ morto un operaio di 44 anni cadendo da un’impalcatura in un cantiere edile a Ranco. La vittima stava lavorando nell’area di un palazzo in costruzione, quando è precipitato dal secondo piano. Sul posto è intervenuto il personale del 118, ma l’operaio purtroppo è morto sul posto, prima del trasporto in ospedale.

venerdì 6 dicembre 2013
ALTRI DUE MORTI
Pisa. E’ morto Alessandro Galli. Galli è morto poco dopo l’arrivo in ospedale in seguito a una caduta durante alcuni lavori edilizi in un’abitazione privata di Latignano, frazione del comune di Cascina. Galli è precipitato mentre stava lavorando sopra un’impalcatura, è caduto e ha sbattuto violentemente il volto a terra e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate. Subito soccorso, è stato trasportato all’ospedale di Pisa ma è morto poco dopo. Sondrio. E’ morto Giuseppe Cecini di 2 anni a Grosio. Il trattore guidato da Cecini si è ribaltato su se stesso schiacciandolo

mercoledì 4 dicembre 2013
ANCHE OGGI ALTRE DUE VITTIME
Altri due lavoratori mori, un operaio in Veneto e un altro in Campania. le due vittime sono un addetto di un industria e un agricoltore che è caduto dall’albero

domenica 1 dicembre 2013
PURTROPPO SONO DIVENTATI 7 I MORTI NELLA FABBRICA TESSILE GESTITA DA CINESI A PRATO
Prato. Sono 7, tra cui due donne, i morti del terribile incendio nella fabbrica tessile di Prato, scatenatosi nelle prime ore di domenica. Altre 4, ustionate, sono in condizioni gravi. Tre corpi sono stati trovati durante le operazioni di soccorso per spegnere l’incendio e durante le ispezioni nell’edificio, gestito da cinesi, nella zona in cui si trovano i dormitori dell’industria, che sono crollati. I vigili del fuoco continuano a cercare tra le macerie dei “loculi” di cartongesso crollati nell’incendio e che servivano probabilmente come alloggio per i lavoratori della ditta, che produceva abiti. Il bilancio potrebbe dunque aggravarsi ulteriormente.

venerdì 29 novembre 2013
SI PUÒ MORIRE SUL LAVORO COSÌ, MENTRE SI MONTA UN ABERO DI NATALE?
Cosenza. E’ morto Franco Ritacca, operaio di 47 anni. Franco Ritacca, 47 anni, insieme ad altri due lavoratori socialmente utili era intento a sistemare un grande albero di natale in piazza a Cerisano. Salito su una scala ha perso l’equilibrio cercando d’aggrapparsi a una fune utilizzata per legare l’albero e dopo pochi istanti ha sbattuto violentemente il capo contro il muro. Franco Ritacca ha perso i sensi e non ha più dato segni di vita ed è morto poco dopo all’ospedale di Cosenza.

martedì 26 novembre 2013
MUORE UN ALTRO AGRICOLTORE SCHIACCIATO DAL TRATTORE
Trento. E’ morto dopo 5 giorni d’Agonia Lorenzo Mochen agricoltore di 40 anni. Il povero Mochen è morto nel reparto di rianimazione del Santa Chiara. E la triste notizia in pochi minuti è arrivata a Malè dove l’allevatore viveva con la moglie e le due figlie portando avanti l’azienda di famiglia assieme al padre. Era sceso dal trattore, con dietro una botte per i liquami, quando il mezzo lo ha travolto. La ruota anteriore, lo ha spinto alle spalle contro un’auto parcheggiata lì vicino schiacciandolo.

venerdì 22 novembre 2013
ALTRE DUE VITTIME A PALERMO E A PESCARA
Palermo. E’ morta Giuseppina Jacona, 79 anni, farmacista di Blufi. La Jacona è stata uccisa con una coltellata alla gola durante un tentativo di rapina. La somma è stata recuperata dai carabinieri che ieri hanno arrestato i due banditi che sono stati arrestati poco dopo il delitto.
Pescara. E’ morto all’ospedale Sant’Eugen

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