Marco
Spezia
In
allegato e a seguire la newsletter n.144 del 10/01/14 di “Sicurezza
sul lavoro - Know Your Rights!”.
In
questo numero:
- Il
ruolo di controllo del Documento di Valutazione dei Rischi da parte
del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza -
Prima parte
- Dall’osservatorio
indipendente di Bologna: la strage continua!
- D.Lgs.81/08:
il rischio chimico e la valutazione dei rischi
- Un
nuovo approccio per la valutazione dello stress lavoro-correlato
- Movimentare
i pazienti nelle residenze sanitarie assistite
Invito
ancora tutti i compagni della mia mailing list che riceveranno queste
notizie a diffonderle in tutti i modi.
La
diffusione è gradita e necessaria. L’obiettivo è quello di
diffondere il più possibile la cultura della salute e della
sicurezza e la consapevolezza dei diritti dei lavoratori a tale
proposito.
L’unica
preghiera, per gli articoli firmati da me, è quella di citare la
fonte:
CON
PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE!
Marco
Spezia
SICUREZZA
SUL LAVORO – KNOW YOUR RIGHTS!
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IL
RUOLO DI CONTROLLO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA PARTE
DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA -
PRIMA PARTE
LE
CONSULENZE DI SICUREZZA – KNOW YOUR RIGHTS! – N.36
Come
sapete, uno degli obiettivi del progetto SICUREZZA – KNOW YOUR
RIGHTS! è anche quello di fornire consulenze gratuite a tutti coloro
che ne fanno richiesta, su tematiche relative a salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro.
Da
quando è nato il progetto ho ricevuto decine di richieste e devo
dire che per me è stato motivo di orgoglio poter contribuire con le
mie risposte a fare chiarezza sui diritti del lavoratori.
Mi
sembra doveroso condividere con tutti quelli che hanno la pazienza di
leggere le mie newsletters, queste consulenze.
Esse
trattano di argomenti vari sulla materia e possono costituire
un’utile fonte di informazione per tutti coloro che hanno a che
fare con casi simili o analoghi.
Ovviamente
per evidenti motivi di riservatezza ometterò il nome delle persone
che mi hanno chiesto chiarimenti e delle aziende coinvolte.
In
questo caso, vista la lunghezza e la complessità dell’ argomento,
dividerò il documento in due parti.
La
prima (questa) è relativa a:
- oggetto
e modalità di redazione del Documento di Valutazione dei Rischi
La
seconda (che pubblicherò nella prossima newsletter) sarà relativa
a:
- attività
di controllo del Documento di Valutazione dei Rischi da
parte del RLS
- conclusioni
Marco
Spezia
QUESITO
Sono
il RLS di una cooperativa di Roma.
Volevo
sapere quali devono essere, secondo il Testo Unico, i contenuti del
Documento di Valutazione dei Rischi e nel caso che io riveli una
incongruenza nel Documento, come RLS, cosa posso fare?
Grazie
RISPOSTA
Ciao,
rispondo
con ordine alle tue domande.
OGGETTO
E MODALITA’ DI REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Esaminerò
nel seguito il caso di aziende che occupino più di 50 lavoratori e
che pertanto sono soggette alla stesura del Documento di Valutazione
dei Rischi (DVR) nella sua forma più completa e non secondo le
procedure standardizzate di cui all’articolo 29, comma 6 del
Decreto, valido appunto per aziende sino a 50 lavoratori.
Le
osservazioni riportate sono comunque valide sostanzialmente anche nel
caso di aziende che utilizzino le procedure standardizzate per la
stesura del DVR.
Ricordo
innanzitutto, che ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera a)
del Decreto, la stesura del DVR è di piena e non delegabile
responsabilità del datore di lavoro. Ogni mancato adempimento
rispetto a quanto stabilito dal Decreto relativamente alla stesura
del DVR comporta quindi sanzioni a carico del solo datore di lavoro.
L’oggetto
e le modalità di stesura del DVR sono quelle stabilite
rispettivamente dagli articoli 28 e 29 del Decreto, che riporto a
seguire, commentandoli.
L’ambito
di applicazione del DVR è quello indicato dall’articolo 28, comma
1 del Decreto che stabilisce che:
“La
valutazione di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella
scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati
chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro,
deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei
lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori
esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo
stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo
dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo
2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere,
all'età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla
specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la
prestazione di lavoro”.
Tale
comma mette bene in evidenza che nel processo di valutazione dei
rischi, devono essere analizzati tutti i rischi per la salute e la
sicurezza, senza tralasciarne alcuno.
Il
DVR non si deve pertanto limitare a considerare i rischi definiti
sulla base dei contenuti dei Titoli successivi al I del Decreto, ma
deve eseguire un’analisi di dettaglio di tutti i rischi a cui sono
sottoposti i lavoratori, sia in condizioni di routine, sia in
condizioni di emergenza, comprendendo anche rischi non direttamente
connessi alle attività lavorative, ma che provengono dagli specifici
luoghi di lavoro in cui l’azienda si trova ad operare oppure che
provengono dall’ambiente esterno, se questo è fonte di rischio.
Tra
i rischi particolari che il DVR deve analizzare in maniera
dettagliata, l’articolo 28, comma 1 del Decreto, specifica in
maniera esplicita i rischi connessi a:
- stress
lavoro-correlato;
- stato
di gravidanza delle lavoratrici;
- differenze
di genere;
- età;
- provenienza
da altri Paesi;
- specifica
tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di
lavoro.
Tali
rischi devono essere chiaramente esplicitati in capitoli o in
allegati specifici del DVR.
I
contenuti del DVR sono poi definiti dall’articolo 28, comma 2 del
Decreto che stabilisce che:
“Il
documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a
conclusione della valutazione, può essere tenuto, nel rispetto
delle previsioni di cui all’articolo 53, su supporto informatico e
deve essere munito anche tramite le procedure applicabili ai supporti
informatici di cui all’articolo 53, di data certa o attestata dalla
sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro,
nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione
del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o del rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza territoriale e del medico
competente, ove nominato, e contenere:
a) una
relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la
salute durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati
i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei
criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro,
che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e
comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità
quale strumento operativo di pianificazione degli interventi
aziendali e di prevenzione;
b) l'indicazione
delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi
di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di
cui all'articolo 17, comma 1, lettera a);
c) il
programma delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
d) l'individuazione
delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché
dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a
cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di
adeguate competenze e poteri;
e) l'indicazione
del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e
protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di
quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla
valutazione del rischio;
f) l'individuazione
delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi
specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale,
specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento”.
Innanzitutto
tale comma stabilisce in maniera chiara che la data riportata sul DVR
deve essere certificata (ad esempio mediante timbro di ufficio
postale, Raccomandata RR inviata dal datore di lavoro a sé stesso,
Posta Elettronica Certificata) oppure attestata da firma congiunta
comprovante la data, da parte di datore di lavoro, Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione, (RSPP), Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza (RLS), medico competente.
La
lettera a) di tale comma impone che il DVR debba contenere una
relazione di valutazione dei rischi ove siano specificati anche i
criteri adottati, che non possono essere rimessi a interpretazione
del datore di lavoro, ma devono seguire quanto indicato da specifiche
norme tecniche o da prassi consolidate.
La
lettera b) di tale comma impone che il DVR debba contenere in maniera
dettagliata le misure di prevenzione e protezione adottate per
eliminare o ridurre a livelli tecnicamente accettabili i rischi. Le
misure devono essere adeguate allo stato dell’arte della tecnica e
devono privilegiare nell’ordine la prevenzione (eliminazione del
rischio alla fonte), la protezione collettiva e, solo dove tali
misure non siano applicabili o sufficienti, la protezione individuale
(i Dispostivi di protezione Individuale (DPI)
La
lettera c) di tale comma impone che il DVR debba contenere in maniera
esplicita il programma delle misure individuate per eliminare o
ridurre i rischi (mese e anno di prevista attuazione).
La
lettera d) di tale comma impone che il DVR debba contenere le
procedure formali di lavoro da adottare in funzione delle misure di
prevenzione e protezione previste, con chiara indicazione dei ruoli
aziendali che le devono rispettare e fare rispettare.
In
merito alle modalità di valutazione di rischi specifici, contenuti
all’interno del Decreto, l’articolo 28, comma 3 del Decreto
stesso, stabilisce poi che:
“Il
contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le
indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei
rischi contenute nei successivi titoli del presente decreto”.
Ciò
significa che i criteri di valutazione dei rischi, per quelli
analizzati all’interno del Decreto, devono essere coerenti con
quelli riportati nel Decreto stesso.
Le
modalità di redazione del DVR sono poi definite dall’articolo 29
del Decreto.
In
particolare l’articolo 29, comma 1 del Decreto stabilisce che:
“Il
datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di
cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) [cioè
il DVR],
in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e
protezione e il medico competente, nei casi di cui all'articolo
41 [cioè
se ricorre l’obbligo di nomina del medico competente]”
Il
datore di lavoro deve dimostrare in maniera formale che la
collaborazione sopra richiamata sia stata effettivamente svolta. Ciò
può essere fatto mediante firma di RSPP e medico competente sul DVR
a seguito di una frase del tipo “le firme sotto riportate attestano
che il RSPP e il medico competente hanno collaborato con il datore di
lavoro alla stesura del presente documento” oppure mediante uno
specifico verbale di collaborazione firmato da RSPP e medico
competente da allegare al DVR.
L’articolo
29, comma 2 del Decreto stabilisce poi che:
“Le
attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”.
Tale
obbligo è sancito anche come attribuzione del RLS, secondo
l’articolo 50, comma 1, lettera b) del Decreto, che stabilisce che:
“Fatto
salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è consultato
preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei
rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica
della prevenzione nella azienda o unità produttiva”.
Il
RLS deve pertanto essere consultato “preventivamente e
tempestivamente” sulle modalità di redazione del DVR
(individuazione delle mansioni, criteri adottati, modalità di
redazione, ecc.). “Preventivamente e tempestivamente”
significa che la consultazione deve avvenire prima dell’inizio del
processo di valutazione e non, come invece spesso accade, quando il
DVR è già stato redatto.
Anche
in questo caso il datore di lavoro deve dimostrare in maniera formale
che la consultazione del RLS è stata effettivamente svolta
“preventivamente e tempestivamente”. Pertanto in questo
caso non è sufficiente che il RLS firmi il DVR, quando ormai esso è
stato redatto e il processo di valutazione è terminato, ma deve
essere redatto specifico verbale di consultazione firmato dal RLS da
allegare al DVR. Ovviamente tale verbale deve avere una data
anteriore alla data di emissione del DVR.
L’articolo
29, comma 3 del Decreto stabilisce infine che:
“La
valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata, nel
rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, in occasione di
modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro
significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in
relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o
della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i
risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A
seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono
essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi che precedono il
documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel
rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e 2, nel termine di trenta
giorni dalle rispettive causali”.
Ciò
significa che il DVR non è un documento da elaborare una tantum e
che ha validità pluriennale.
Esso
infatti deve essere rielaborato ogni qual volta intervengano le
seguenti condizioni:
- modifiche
del processo produttivo significative ai fini della salute e
sicurezza dei lavoratori;
- modifiche
della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e
sicurezza dei lavoratori;
- grado
di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione;
- infortuni
significativi;
- significativi
variazioni degli esiti della sorveglianza sanitaria.
In
pratica (almeno in teoria) il DVR dovrebbe essere continuamente
rielaborato.
Tutti
gli obblighi di cui sopra, relativi ai contenuti e alle modalità di
stesura del DVR, sono sanzionabili penalmente a carico del datore di
lavoro, secondo l’apparato sanzionatorio previsto dall’articolo
55, commi da 1 a 4 del Decreto.
Il
mancato adempimento degli obblighi di cui sopra rendono il DVR non
coerente con quanto previsto dal Decreto e con la realtà aziendale o
almeno incompleto.
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DALL’OSSERVATORIO
INDIPENDENTE DI BOLOGNA: LA STRAGE CONTINUA!
Dall’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro
martedì
7 gennaio 2014
UN
ALTRO AGRICOLTORE MORTO SCHIACCIATO DAL TRATTORE.
Forlì.
E’ morto Bruno Brigliadori un agricoltore di 63 anni, sposato, due
figli. Brigiliadori residente non distante dal suo podere dove è
avvenuta la tragedia a Villaventi di Roncofreddo, ha perso la vita
oggi nel primo pomeriggio a causa del ribaltamento del trattore
cadendo con il mezzo sotto un calanco e morendo sul colpo.
lunedì
6 gennaio 2014
PURTROPPO
RICOMINCIA ANCHE QUEST’ANNO LA STRAGE DI AGRICOLTORI SCHIACCIATI
DAL TRATTORE
Arezzo.
E’ morto Dino Parati di 67 anni. Parati, è morto schiacciato dal
suo trattore che si è ribaltato nel campo dove stava lavorando. Era
uscito di casa intorno alle 8 per compiere alcuni lavori su un
terreno di sua proprietà. I suoi familiari non vedendolo tornare
l’ora di pranzo, sono andati a cercarlo e lo hanno trovato sotto il
trattore ormai senza vita. Inutili i soccorsi.
domenica
5 gennaio 2014
MORTE
DI UN OPERAIO EDILE CHE AVEVA AVUTO UN INFORTUNIO SUL LAVORO IL MESE
SCORSO
Mestre.
Apprendiamo solo ora della morte di un operaio edile che aveva avuto
un infortunio sul lavoro il mese scorso. Si tratta di Ciro De Simone
che è morto proprio il 1° gennaio del 2014 dopo quasi un mese
dall’infortunio. De Simone aveva sessant’anni, era rimasto
vittima di un incidente sul lavoro. La Procura di Venezia sta
indagando sull’incidente, in origine intitolando un fascicolo per
lesioni colpose, poi trasformandolo in ipotesi di omicidio colposo
contro ignoti. Le indagini riguardano la dinamica, dell’incidente
mortale: l’operaio è caduto da una scala alta un paio metri, e
cercherà di stabilire se vi era stata qualche inosservanza delle
norme sulla sicurezza sul lavoro.
sabato
4 gennaio 2014
E’
MORTO ARTURO GALASSO AUTOTRASPORTATORE
Osteria
Grande. E’ morto Arturo Galasso di 25 anni. Il povero giovane è
morto al chilometro 33 della corsia Nord della A14. vicino a Osteria
Grande, rimanendo ucciso sul colpo. I soccorritori non hanno potuto
che constatarne la morte. Sul posto i vigili del fuoco e la Polstrada
per i rilievi. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto
nell’incidente. Il giovane era alla guida di un mezzo che
trasportava prodotti alimentari.
venerdì
3 gennaio 2014
ALTRI
3 MORTI SUL LAVORO
Napoli.
E’ morto Domenico Vastola un operaio di 54 anni in un’azienda che
si occupa di trasporti e logistica. La vittima è stata colpita da un
pezzo del suo camion, probabilmente mentre ci lavorava per la
manutenzione. L’infortunio è avvenuto nel piazzale della ditta in
cui lavorava.
Roma.
E’ morto un lavoratore autonomo di 70 anni. La vittima stava
svolgendo lavori di manutenzione per una piccola ditta esterna presso
l’azienda farmaceutica Facta cadendo da un’impalcatura su un
cordolo di cemento. E’ morto per le fratture sulla colonna
vertebrale. Ad essere coinvolto pare essere il titolare della piccola
ditta, un uomo di circa 70 anni.
Burkina
Faso. E’ morto in trasferta per un’intossicazione alimentare
Stefano Boneri di 36 anni. Boneri era dipendente della ditta di
autotrasporti specializzata nel trasporto di componenti eccezionali a
livello internazionale. Sarebbe tornato nella sua casa vicino al
parco Colle Elisa dove abitava con la moglie e un bambino che
frequenta le scuole elementari. Stefano ed altri colleghi erano a
Ouagadougou e sembra che dopo aver consumato un pranzo, avrebbe
avvertito un forte dolore che l’avrebbe fatto cadere in stato di
incoscienza, per morire poco dopo.
giovedì
2 gennaio 2014
IL
PRIMO MORTO PER INFORTUNIO SUL LAVORO NEL 2014
Pescara.
E’ morto Roberto Mazziotti muratore di 52 anni. Mazziotti è morto
presso l’ospedale civile dove era ricoverato in rianimazione dallo
scorso 28 novembre. La vittima stava lavorando all’interno del
centro commerciale, quando ha perso l’equilibrio ed è caduto al
suolo da un’altezza di tre metri, battendo violentemente la testa.
Mazziotti era impegnato nel rifacimento della controsoffittatura
dell’edificio. Sulla tragedia hanno avviato le indagini i
carabinieri di Pescara, che hanno sottoposto l’area dell’incidente
a sequestro.
domenica
29 dicembre 2013
MUORE
FULMINATO IN UNA SERRA NEL RAGUSANO
Ragusa.
E’ morto E.G agricoltore di 35 anni. La tragedia a Marina di Acate,
la vittima è morta folgorata nella sua serra. E’ stato
immediatamente soccorso da un amico che stava lavorando con lui che
ha tentato, invano, di salvarlo. Anche quest’ultimo, colpito da una
scarica elettrica, si trova ricoverato in ospedale in gravissime
condizioni.
venerdì
27 dicembre 2013
E’
MORTO UN OPERAIO AL PETROLCHIMICO DI BRINDISI
Brindisi.
E’ morto un operaio nel pomeriggio di oggi in un incidente sul
lavoro all’interno del Petrolchimico di Brindisi. Secondo una prima
ricostruzione, la vittima sarebbe rimasto schiacciato da un pullman
di linea per il trasporto interno dei dipendenti del Petrolchimico
mentre stava eseguendo lavori di riparazione sul mezzo.
sabato
21 dicembre 2013
E’
MORTO UN OPERAIO ROMENO IN UN CANTIERE
Livorno.
E’ morto un operaio romeno di 56 anni in un cantiere. La vittima è
un romeno di 56 anni era arrivato mercoledì all’ospedale di
Piombino: ai sanitari aveva detto di essersi fatto male per un
infortunio in casa. Dopo il suo decesso, avvenuto la notte scorsa, la
polizia ha però scoperto che era caduto dal ponteggio di un cantiere
dove lavorava. Il PM ha disposto l’autopsia. Probabilmente è una
delle tantissime vittime sul lavoro che muoiono perché lavoravano in
nero.
venerdì
20 dicembre 2013
E’
MORTO UN OPERAIO POLACCO IN UNA CAVA IN PROVINCIA DI NUORO
Nuoro.
E’ morto Chark Knap un operaio polacco di 51 ani in una cava di
rosei. La vittima è stata travolta da una lastra di marmo.
giovedì
19 dicembre 2013
MORTO
AGRICOLTORE NELLA PROVINCIA DI ROMA
Roma.
Un altro morto nella provincia di Roma. Si tratta di un agricoltore
di 43 anni finito schiacciato sotto un mezzo.
martedì
17 dicembre 2013
REGISTRIAMO
OGGI ALTRE 3 VITTIME
Roma.
E’ morto un operaio di 46 anni all’interno di un centro di
smistamento dei rifiuti Ama in via Salaria. Secondo una prima
ricostruzione la vittima, che non era un dipendente Ama, stava
rifacendo la segnaletica orizzontale all’interno dell’impianto
quando è stato investito da un mezzo di servizio ed è morto sul
colpo. Sul posto sono intervenuti la polizia e il 118.
Modena.
Un agricoltore è morto a Campiano di Pavullo. La vittima era a bordo
di un trattore quando un albero gli è caduto addosso,
schiacciandolo. Immediati i soccorsi, ma per l’agricoltore non
c’era più niente da fare.
Arezzo.
E’ morto un pensionato di 68 anni in una frazione vicino ad Arezzo,
dopo essere caduto da una quercia sulla quale stava lavorando nel suo
terreno. La vittima ha fatto un volo di circa sei metri ed è morto
sul colpo.
martedì
17 dicembre 2013
OMICIDIO-SUICIDIO
DI AGENTI PENITENZIARI NEL CARCERE DI TORINO DELLE VALLETTE
Torino.
Omicidio-suicidio nel carcere di Torino. Sparatoria all’interno del
carcere “Lorusso e Cotugno” delle Vallette. L’omicida è
Giuseppe Capitano, di 47 anni, sposato e padre di due figli, la
vittima è Giampaolo Melis, di 52, anche lui con famiglia. Secondo
quanto si apprende, è accaduto poco dopo questa mattina davanti allo
spaccio interno della casa circondariale, dove lo sparatore ha
esploso due o tre proiettili contro il collega. Melis è stato
colpito all’addome e alla testa ed è morto sul colpo. Capitano ha
poi rivolto l’arma contro se stesso uccidendosi. C’è da
chiedersi se anche queste morti sono dovute allo stress o ad un
lavoro molto stressante e che probabilmente è sotto organico, come
tutte le Forze Armate e di Sicurezza.
sabato
14 dicembre 2013
E’
MORTO MAURIZIO CANOVARO NELLO STABILIMENTO DELLA FINCANTIERI DI RIVA
TRIGOSO A GENOVA
Genova.
E’ morto Maurizio Canovaro, 51 anni. Canovaro era un primo
ufficiale della società di rimorchiatori Oro Mare. La tragedia nello
specchio acqueo davanti al cantiere durante la manovra d’attracco
della chiatta che doveva trasportare la nave al cantiere di Muggiano
(La Spezia). Per la rottura di una cima Canovaro è stato colpito da
un gancio al petto,che lo ha fatto cadere in mare e poi è stato
colpito dall’elica del rimorchiatore.
martedì
10 dicembre 2013
E’
MORTO UN EDILE IN PROVINCIA DI VARESE CADENDO DA UN PONTEGGIO
Varese.
E’ morto un operaio di 44 anni cadendo da un’impalcatura in un
cantiere edile a Ranco. La vittima stava lavorando nell’area di un
palazzo in costruzione, quando è precipitato dal secondo piano. Sul
posto è intervenuto il personale del 118, ma l’operaio purtroppo è
morto sul posto, prima del trasporto in ospedale.
venerdì
6 dicembre 2013
ALTRI
DUE MORTI
Pisa.
E’ morto Alessandro Galli. Galli è morto poco dopo l’arrivo in
ospedale in seguito a una caduta durante alcuni lavori edilizi in
un’abitazione privata di Latignano, frazione del comune di Cascina.
Galli è precipitato mentre stava lavorando sopra un’impalcatura, è
caduto e ha sbattuto violentemente il volto a terra e le sue
condizioni sono apparse immediatamente disperate. Subito soccorso, è
stato trasportato all’ospedale di Pisa ma è morto poco dopo.
Sondrio. E’ morto Giuseppe Cecini di 2 anni a Grosio. Il trattore
guidato da Cecini si è ribaltato su se stesso schiacciandolo
mercoledì
4 dicembre 2013
ANCHE
OGGI ALTRE DUE VITTIME
Altri
due lavoratori mori, un operaio in Veneto e un altro in Campania. le
due vittime sono un addetto di un industria e un agricoltore che è
caduto dall’albero
domenica
1 dicembre 2013
PURTROPPO
SONO DIVENTATI 7 I MORTI NELLA FABBRICA TESSILE GESTITA DA CINESI A
PRATO
Prato.
Sono 7, tra cui due donne, i morti del terribile incendio nella
fabbrica tessile di Prato, scatenatosi nelle prime ore di domenica.
Altre 4, ustionate, sono in condizioni gravi. Tre corpi sono stati
trovati durante le operazioni di soccorso per spegnere l’incendio e
durante le ispezioni nell’edificio, gestito da cinesi, nella zona
in cui si trovano i dormitori dell’industria, che sono crollati. I
vigili del fuoco continuano a cercare tra le macerie dei “loculi”
di cartongesso crollati nell’incendio e che servivano probabilmente
come alloggio per i lavoratori della ditta, che produceva abiti. Il
bilancio potrebbe dunque aggravarsi ulteriormente.
venerdì
29 novembre 2013
SI
PUÒ MORIRE SUL LAVORO COSÌ, MENTRE SI MONTA UN ABERO DI NATALE?
Cosenza.
E’ morto Franco Ritacca, operaio di 47 anni. Franco Ritacca, 47
anni, insieme ad altri due lavoratori socialmente utili era intento a
sistemare un grande albero di natale in piazza a Cerisano. Salito su
una scala ha perso l’equilibrio cercando d’aggrapparsi a una fune
utilizzata per legare l’albero e dopo pochi istanti ha sbattuto
violentemente il capo contro il muro. Franco Ritacca ha perso i sensi
e non ha più dato segni di vita ed è morto poco dopo all’ospedale
di Cosenza.
martedì
26 novembre 2013
MUORE
UN ALTRO AGRICOLTORE SCHIACCIATO DAL TRATTORE
Trento.
E’ morto dopo 5 giorni d’Agonia Lorenzo Mochen agricoltore di 40
anni. Il povero Mochen è morto nel reparto di rianimazione del Santa
Chiara. E la triste notizia in pochi minuti è arrivata a Malè dove
l’allevatore viveva con la moglie e le due figlie portando avanti
l’azienda di famiglia assieme al padre. Era sceso dal trattore, con
dietro una botte per i liquami, quando il mezzo lo ha travolto. La
ruota anteriore, lo ha spinto alle spalle contro un’auto
parcheggiata lì vicino schiacciandolo.
venerdì
22 novembre 2013
ALTRE
DUE VITTIME A PALERMO E A PESCARA
Palermo.
E’ morta Giuseppina Jacona, 79 anni, farmacista di Blufi. La Jacona
è stata uccisa con una coltellata alla gola durante un tentativo di
rapina. La somma è stata recuperata dai carabinieri che ieri hanno
arrestato i due banditi che sono stati arrestati poco dopo il
delitto.
Pescara.
E’ morto all’ospedale Sant’Eugen
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