La querelle sulla sicurezza delle scuole tra l'assessore Barbara Evola e il dirigente responsabile dell'area Manutenzione e Protezione civile, Sergio Pollicita, inizia a settembre. Quando il dirigente invia una nota ai capi di tredici istituti sprovvisti di certificazione di conformità dell'impianto elettrico, comunicando che il settore Manutenzioni ha proposto al sindaco la chiusura dei plessi. I presidi di altri 14 istituti vengono invitati ad attivare le cosiddette "misure compensative",
perché i plessi in questione sono privi di certificato di prevenzione incendi e non potrebbero accogliere più di cento persone alla volta. E i presidi dovrebbero attivare doppi e tripli turni per ridurre i rischi.
Una situazione che esisteva anche l'anno scorso e che va avanti da tempo. Ma quest'anno Pollicita, responsabile del settore, non intende più soprassedere: nei mesi scorsi il dirigente è stato multato da Asp e vigili del fuoco per ben due volte, e non ha intenzione di continuare ad assumersi responsabilità per carenze strutturali che non può risolvere a causa della mancanza di fondi.
Questi i plessi che, secondo la nota di Pollicita, dovrebbero chiudere i battenti: due sedi del Mantegna- Bonanno in via Pitrè e via Bologni, Marconi, Capuana, Piazzi-Giovanni XXIII, Arenella Di Bartolo, D'Acquisto- Turrisi Colonna, Di Vittorio-Mattarella, Antonio Ugo, Cesareo, Gregorio Russo, Fianchetti e Sciascia- Smith.
Quattordici, invece, quelli che dovrebbero contenere al massimo 100 alunni e che quindi dovrebbero attivare più turni al giorno per essere in regola: Salgari, Mantegna di piazza Pietro Micca, le due sedi del Cruillas in via Rosmini in via Inserra, Giotto-Palagonia, Federico II-La Masa, Manzoni, Quasimodo-Oberdan, Sauro Nazario, Sauro Nazario-Alagna, D'Acquisto-Turrisi Colonna, Di Vittorio-Natoli, De Amicis e Don Milani
Nelle scuole scoppia il caos: i dirigenti sono in allarme perché il problema, anche se antico, è reale. E l'allarme potrebbe rischiare di gettare nel panico le famiglie. L'assessore Evola tenta di correre ai ripari scrivendo a sua volta, affermando che nessun provvedimento di chiusura sarà adottato: "Non sarà firmata alcuna ordinanza, né da parte mia, né parte del sindaco e su questo abbiamo avuto anche l'appoggio del prefetto. La mancanza delle certificazioni, sebbene sanzionabile, non costituisce pericolo per gli utenti. Sono problemi vecchi di anni. Non si possono lasciare più di 7 mila alunni a casa senza un effettivo pericolo".
Ma quello fra l'assessore e il dirigente è un braccio di ferro, tanto che Pollicita torna alla carica il 9 ottobre con un nuovo invito ai dirigenti identico a quello del 6 settembre, in cui afferma in sostanza che la responsabilità tecnica è una cosa, quella politica è un'altra: la scelta dell'amministrazione non elimina il pericolo. E che i dirigenti che tengono gli alunni nelle scuole "incriminate" lo fanno a loro rischio. "Il problema sussiste
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/16/news/il_comune_tredici_scuole_da_chiudere_ma_l_assessore_blocca_le_ordinanze-71134036/