Operai malati di tumore
scontro tra sindacati e Esso
Trenta dipendenti dell'azienda in servizio a Priolo sono stati congedati con una maxi-liquidazione ma si sono impegnati a non fare causa alla società
di LORENZO TONDOUna strategia, denunciano i lavoratori, che non serve solo a sfoltire l'organico, ma a mettere soprattutto una pietra sulle pericolose richieste di rivalsa contro l'azienda. "Non vogliono che si sappia che stiamo morendo", dice il Signor Giuseppe (il nome è di fantasia, ndr) che per la Esso ha lavorato per più di 30 anni. Oggi ne ha 52 e una grave forma di tumore all'esofago. I certificati sono in azienda. Sono anche nella sede dell'Inps e in quella dell'Inail. Ma nel contratto non vengono mai menzionati. "La Esso è a conoscenza della mia situazione medica - dice Giuseppe - sa che sono malato. Lo sa perché ho presentato in sede una ricca documentazione al riguardo. Così come gli altri miei colleghi. Ma ufficialmente mi mandano a casa come un soggetto sano".
In una lettera inviata ieri alla redazione di Repubblica, la Esso respinge le accuse: "La nostra azienda non ha infranto alcuna regola. Quei contratti sono stati accettati su base volontaria. Ogni altra speculazionesulla vicenda è del tutto pretestuosa".
"Il piano di contratto che stiamo offrendo al nostro personale della raffineria siracusana - spiega la Esso - è analogo a quelli che offrono tante altre aziende di vari settori industriali, nella forma e nelle specifiche clausole".
Proprio sulle "clausole" che non vengono specificate nella lettera e che impedirebbero ai lavorati affetti da gravi patologie di chiedere un risarcimento danni contro l'azienda, la Cgil, per bocca del segretario provinciale Paolo Zappulla, parla di "carta straccia", di "condizioni inaccettabili davanti a qualsiasi giudice".
"Nell'ipotesi che qualcuno degli operai malauguratamente avesse un problema - dice Zappulla - e che anche da pensionato dovesse aver riconosciuta la malattia professionale, non c'è transazione che potrebbe togliergli il diritto di rivalersi sull'impresa e sulle condizioni di lavoro a cui è stato sottoposto". Sulla stessa lunghezza d'onda Paolo Sanzaro, segretario della Cisl di Siracusa, che punta l'indice "sull'inammissibilità di far firmare un contratto a dei lavoratori affetti da gravi patologie tumorali". "È responsabilità dell'azienda - continua Sanzaro - e un diritto del lavoratore verificare se la malattia sia stata contratta nel reparto in questione".
Nessun commento:
Posta un commento