L'esperto: la Sicilia piena di amianto
di Flavia Perricone — 05 Dicembre 2014
Ezio Bonanni, il presidente nazionale ONA (Osservatorio
Nazionale Amianto): "Molte imprese del Nord hanno ubicato in Sicilia tutte
le attività più pericolose per la salute"
amianto, Sicilia, Cronaca
PALERMO. La Sicilia e l’amianto. Un binomio familiare a
tutti gli isolani, dal momento che ormai quasi tutti i siti siciliani sono
praticamente immersi in questo materiale pericoloso.
A denunciarlo è Ezio Bonanni, il presidente nazionale ONA
(Osservatorio Nazionale Amianto), durante la trasmissione radiofonica Ditelo A
Rgs. “Abbiamo presenza massiccia di amianto in tutti i siti siciliani –
spiega-. C’è stato un immobilismo anche da parte degli enti regionali”. A Messina, ad Augusta e nel capoluogo, sono moltissime le strutture
in cui è presente l’amianto: si pensi alle scuole, agli ospedali, alle caserme,
e anche alle installazioni della marina militare; prima del 1992, anno in cui
venne approvata la legge n. 257, che metteva al bando l’amianto, non esisteva
nessun obbligo di bonifica per le istituzioni, né un divieto d’uso.
Ma le cause sono anche da ricercarsi al nord d’Italia.
“Molte imprese del Nord hanno ubicato in Sicilia tutte le attività più
pericolose per la salute - continua Bonanni -, come l’industria petrolchimica
di Gela, o Fincantieri a Palermo: entrambe hanno fatto largo uso di amianto
nella loro produzione, con tragiche conseguenze, non solo attuali, ma anche per
i prossimi decenni”.
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