Gravissimo infortunio sul lavoro in un marmificio di
Partinico. Si tratta della "Calandra marmi" di contrada Raccuglia,
che ha sede vicino alla caserma della compagnia cittadina dei carabinieri. Ieri
pomeriggio è finito all'ospedale in condizioni disperate un operaio di 48 anni,
L.C.A. di Mazara del Vallo, dipendente della ditta "Mestra srl" della
stessa cittadina mazarese, alla quale si era rivolto il gestore del marmificio
per la rimozione della tettoria del capannone, essendo la "Mestra"
un'impresa specializzata nel settore. L'operaio è ricoverato nel nosocomio
partinicese. È in coma e la sua vita,
dicono i sanitari, è appesa a un filo sottile.
L'uomo verso le 15,30 di ieri stava lavorando in un cestello
del montacarichi, che lui stesso azionava, e stava salendo per raggiungere il
tetto del capanno dove doveva procedere alla rimozione della vecchia tettoria.
quando è rimasto improvvisamente schiacciato tra il cestello e la trave
d'acciaio che sorregge la copertura. In
pratica, pare che non si sia accordo di essere giunto già alla sommità e che no
c'era più altro spazio da percorrere in salita.
Scattato immediatamente, a prestare all'operaio i primi
soccorsi sono stati i dipendenti del marmificio che hanno allertato il 118. sul
posto è subito arrivata un'ambulanza dell'ospedale di Partinico, che a sirene
spiegate ha trasportato il ferito al pronto soccorso, dove le sue condizioni ai
medici di turno sono apparse subito gravissime. Sul luogo dell'infortunio,
intanto, erano intervenuti i carabinieri della compagna partinicese, che
conducono le indagini, e personale dello Spesal (Servizio di prevenzione e
sicurezza negli ambienti di lavoro) per gli accertamenti del caso. Le verifiche
operate dai tecnici hanno accertato il regolare funzionamento del macchinario,
ossia del montacarichi, che come detto era azionato dallo stesso operaio. Nessuna
irregolarità è stata riscontrata neanche per quanto riguarda la posizione
lavorativa dell'uomo, che è risultato un dipendente in perfetta regola della
ditta "Mestra" per la quale lavorava.
Giornale di Sicilia
22 novembre 2014
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