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venerdì 11 gennaio 2013

Battaglia per la salute e sicurezza al Policlinico di Palermo


SANITA'. L'accusa dei Cobas: “Solo 98 addetti, nel 2011 erano 300”. La Regione chiede una verifica al neo commissario

“Policlinico sporco e pericoloso”
Un esposto la prima grana per Li Donni

Problema da affrontare per il neo commissario. Per Slai Cobas “98 unità di personale” per fronteggiare, “893 posti letto, 265 ambulatori, 2200 lavoratori e un migliaio di medici”.

“Il Policlinico è sporco e pericoloso per la salute dei pazienti, le sale operatorie sono abbandonate alla sporcizia e non disinfettate”: troppo pochi i pulizieri e gli addetti alla sanificazione, “solo 98 – scrive lo Slai Cobas in un esposto alla Procura della Repubblica – mentre nel luglio del 2011 erano 300”. dal sindacato alla Procura, e anche all'assessorato regionale alla Sanità di Lucia Borsellino, che prende atto e scrive al commissario straordinario del Policlinico. C'è l'invito dell'assessorato al commissario straordinario “a verificare, a inviate una dettagliata relazione”. Il commissario straordinario è appena arrivato, si è insediato alle 15,30, è Renato Li Donni, e prende atto del problema. “Ci sono criticità ma non entro nel merito nella qualità dei modelli organizzativi finora messi in atto, c'è certamente il problema dell'Azienda Policlinico a muoversi nell'ambito di risorse ridotte”. Problema da affrontare subito per il neo commissario Li Donni. Firmato dal coordinatore provinciale di Slai Cobas Domenica Sciortino, l'esposto in Procura riporta d'attualità il conflitto per l'appalto delle pulizie e la lunga vertenza per l'attribuzione che oggi – da novembre 2012 – è affidata all'azienda Pfe spa dopo un braccio di ferro con l'ex titolare dell'appalto.
Un posto da evitare, il Policlinico, “98 unità di personale” per fronteggiare una emergenza igienico sanitaria gigantesca, “893 posti letto, 265 ambulatori 2.200 lavoratori, un migliaio di medici. I sopralluoghi effettuati dal Servizio di prevenzione e sorveglianza delle infezioni ospedaliere confermano la nostra denuncia”.
“Nella sala parto di ginecologia e ostetricia, prima dell'inizio delle sedute operatorie non viene effettuata la disinfezione del pavimento e delle altre superfici, al termine dell'intervento non si rimuovono i rifiuti, né il lavaggio né disinfezione del pavimento”. Camere di degenza, ed è peggio. Non si disinfetta niente. Zone particolarmente a rischio, per Slai Cobas, “Ginecologia, Dermatologia, Ortopedia, Chirurgia oncologica e d'urgenza, Oculistica, Emodinamica”. “La logica del risparmio sulla pelle dei malati, utenti e lavoratori, è inammissibile, la salute e la sicurezza in ospedale (dove ci si reca per essere curati e non per morire) sono un diritto sancito dalla Costituzione”.
E il sindacato chiama in causa per nome e cognome tutti i vertici del Policlinico e chiede alla Procura, “ove sussistano gli estremi di reato, il loro rinvio a giudizio”.

Giornale di Sicilia
11 gennaio 2013

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