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mercoledì 13 novembre 2013

Basta morti sul lavoro! 14 novembre giornata nazionale di mobilitazione

Comunicato stampa
Palermo, 13 novembre 2013

Basta morti sul lavoro!
14 novembre giornata nazionale di mobilitazione

È di qualche giorno fa l'ultimo morto sul lavoro in Sicilia (un muratore di 37 anni), che purtroppo si aggiunge ai circa 40 dall'inizio dell'anno solo nella nostra isola: sono già oltre 500 in tutta Italia (escluso quelli che muoiono lungo la strada per raggiungere o ritornare dal lavoro che sono altrettanto). Ogni volta davanti a queste notizie (che riguardano in percentuale maggiore agricoltura e edilizia ma in pratica quasi tutti i settori lavorativi) tutti si dicono scandalizzati e indignati, dalle istituzioni ai sindacati confederali, ma nella sostanza non muovo un dito, fanno in modo sempre che sia qualcun altro ad occuparsi di questo tragico problema sociale.

Le lavoratrici e i lavoratori vengono lasciati soli a sbrigarsela con il padrone o il dirigente di turno che talvolta vengono messi sotto processo per la non applicazione delle leggi sulla sicurezza e che raramente pagano per questi, che per noi dovrebbero essere considerati omicidi premeditati e puniti di conseguenza.

Lo spettro della disoccupazione e la precarietà senza fine, e il tantissimo lavoro nero, costringono spesso questi lavoratori, e di conseguenza le loro famiglie, a subire condizioni di lavoro inaccettabili per un paese civile. Come per le tantissime cause intentate da lavoratori e organizzazioni per esempio sulle morti causate da disastri ambientali (vedi il polo petrolchimico Gela-Priolo-Augusta o la raffineria di Milazzo) che si perdono per anni nei meandri dei palazzi di giustizia. A tutto questo si aggiunge in Sicilia la burocrazia e la confusione tra le funzioni dei diversi enti che dovrebbero sovrintendere alla sicurezza e al rispetto delle leggi.

Se a livello nazionale i parenti delle vittime del lavoro (Thyssen, Umbria Olii, Viareggio, Mecnavi, Mineo, Molfetta e i tantissimi altri a gruppo o individuali) aspettano ancora giustizia e vanno seguendo i vari processi in corso rivivendo la tragedia ogni volta, le tanto sbandierate politiche di controllo e prevenzione e i “protocolli” vari firmati dai responsabili della Regione Siciliana non hanno impedito affatto che la nostra isola risulti seconda in questa allucinante classifica di morti sul lavoro, e questo nonostante la crisi che ha portato ad un calo di attività aziendale, tale da far parlare di desertificazione industriale! Meno persone al lavoro e più morti sul lavoro! È questa verità che dimostra quanto poco vengano applicate le leggi sulla sicurezza.
A questo si aggiunge lo stato a dir poco disastroso delle strutture pubbliche, dalle scuole agli ospedali, dalle strade alle discariche che rappresentano un pericolo costante per la salute e un lento avvelenamento della vita collettiva.

A livello locale, siamo impegnati in particolare in questo momento, in una complessa attività fatta di manifestazioni e denunce a tutti i livelli, che tocca le condizioni di lavoro dei lavoratori e lo stato delle infrastrutture del Policlinico di Palermo.
La Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori domani ha indetto una giornata nazionale di mobilitazione, che vuole essere anche un appello, per un raccordo tra le tantissime lotte in corso al fine di sviluppare in tutto il paese una capacità di risposta che riesca a contrastare la precarietà che produce morti, il menefreghismo delle istituzioni, la criminalità intrinseca dei padroni e di tutti coloro che non tengono conto della vita di chi lavora per vivere non applicando le leggi sulla sicurezza: una mobilitazione capace di pretendere verità e giustizia per tutti i lavoratori uccisi per il profitto dei padroni.

Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori


Via G. del Duca 4 Palermo
c/o Slai cobas per il sindacato di classe tel 338.7708110

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