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lunedì 12 maggio 2014

Veleni a Fincantieri, chieste pene per vent'anni

Requisitoria. Per la Procura quattro dirigenti sarebbero responsabili di dieci tra morti bianche e malattie


Veleni a Fincantieri, chieste pene per vent'anni


dieci tra morti bianche e malattie gravissime rimediate sul lavoro, dieci lavoratori della Fincantieri vittime del mesotelioma pleurico, malattia respiratoria provocata dall'inalazione di amianto: tre dirigenti della società rischiano ora pesanti condanne, chiese ieri dai pm Claudia Bevilacqua e Claudia Ferrari al giudice monocratico della terza sezione del tribunale, Fabrizio La Cascia. Con loro anche Giovanni Revello Lami, rappresentanti di una delle aziende che lavorano ai Cantieri, la Wartsilia Italia. Le pene richieste sono di sei anni. Ciascuno per Luciano Lemetti e Giuseppe Cortesi e di cinque anni per Antonino Cipponeri. Due anni invece per Revello Lami, che risponde solo di uno dei capi d'imputazione contestati nel processo, CIOè della morte di un operaio, Domenico Verducci.
La parola passa ora alle parti civili, in gran parte rappresentate dall'avvocato Fabio Lanfranca, e ai difensori, gli avvocati Mattero Pagano e Alberto Sbacchi. Probabilmente in autunno la sentenza. Il processo riguarda la fine di Mario Lo Piccolo, deceduto ili 12 aprile 2003, Domenico Verducci, scomparso il 26 gennaio 2007, Cono Cangemi, morto il 22 agosto 2007, Francesco Carrozza (24 agosto 2008), Salvatore Cocchiara (16 febbraio 2009), e le lesioni gravissime subite da chi si ammalò: Carlo A., Antonino G., liborio A., Antonino D'A., Carmelo L.G.
Cinque morti, cinque malati gravi: tutto, secondo la ricostruzione dei pm (già ritenuta fondata da altri giudici, sempre con riferimento agli stessi tre imputati principali), fu dovuto all'amianto utilizzato sulle parti di nave realizzate ai Cantieri navali. Un materiale assassino, che doveva essere utilizzato con precauzioni rigorosissime, hanno affermato nel tempo i giudici, perché la sua pericolosità era nota da tempo: addirittura ne parlava il regio decreto 14 giugno 1909 numero 442, in tema di “lavori ritenuti insalubri per donne e fanciulli”. E la malattia tipica, l'asbestosi, è conosciuta fin dai primi del '900 e inserita nelle malattie professionali da una normativa di oltre settant'anni fa, la legge 12 aprile 1943, numero 455. le malattie si manifestano comunque a distanza di anni da quando vengono contratte. E la prescrizione del reato di omicidio colposo inizia a decorrere dal momento del decesso.


Il giornale di Sicilia

10 maggio 2014

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