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giovedì 28 gennaio 2021

Sicilia: 3.500 contagiati e 15 morti sul lavoro secondo gli ultimi dati Inail, mentre Musumeci continua a scaricare le colpe e minacciare inutili chiusure

 Mentre i dati dell’ultimo bollettino Inail per l’Italia riportano la cifra di 131.090 contagiati e 423 morti nel mondo del lavoro al 31 dicembre, per quanto riguarda la Sicilia dicono che a dicembre c’è stata la crescita maggiore di positivi e di morti. Soprattutto nel mondo della sanità: medici d’ospedale e medici di famiglia, internisti, cardiologi, rianimatori, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, tecnici… in diversi casi gli ospedali sono stati costretti a sospendere le attività (con il grave danno per tutti coloro che hanno bisogno di “altre” cure). E ancora: “… poco meno di quaranta contagi riguardano i corrieri, la categoria che forse più ha accelerato durante la pandemia, ma poi ci sono circa 50 casi fra i commessi, una sessantina nel settore agroalimentare, addirittura un paio di centinaia nel mondo delle pulizie (soprattutto negli alberghi, ma anche nei ristoranti e in altre aziende).” come riporta il quotidiano La Repubblica Palermo del 23 gennaio.

“Il rilevante aumento – osservano dall’Istituto – ha riguardato tutte le province ma più intensamente, in termini relativi, quella di Messina”. L’aumento in riva allo Stretto è del 57,9 per cento in un solo mese: la miglior performance è invece quella della provincia di Enna, che cresce “solo” del 12,8.”, che

sottolinea anche la bassa età di contagiati e morti, contrariamente a quello che si crede: “Quasi un contagiato su due, il 48,6 per cento, ha meno di 50 anni, e nella sola Palermo gli under 50 sono addirittura 504, più della metà: la seconda ondata, del resto, colpisce sempre più i giovani, ma ha anche la caratteristica di essere più intensa in Sicilia che nel resto del Paese.”

“Con l’aumento di dicembre, poi, c’è anche un boom di morti: tre a novembre, altrettanti a dicembre sono i casi che l’Inail collega già direttamente al contagio sul lavoro, ma il calcolo è purtroppo destinato a salire.”

“Palermo, del resto, è naturalmente in cima all’elenco delle province più colpite: se si sommano i suoi 1.004 casi a quelli di Catania si ottiene più della metà dei contagi sul lavoro registrati in tutta l’Isola, con un dato che si riflette anche sui decessi (nelle due province i morti sono 8, in tutte le altre 7).

E tutto questo mentre l’attuale presidente della Regione, Musumeci, e i suoi assessori, continuano a scaricare le colpe su chi non rispetta le regole, minacciando di istituire zone ancora più rosse!

Ma Musumeci, come abbiamo già detto, anche in questo campo si rivela di fatto a dir poco pericolosamente e colpevolmente inconcludente, con un atteggiamento da scaricabarile su chiunque e in qualunque campo, dall’immondizia, ai disastri ambientali alla sanità, appunto, e non si ricorda delle cose importanti, troppo indaffarato a tenere in piedi il suo governo, e quindi non ricorda, per esempio, che si ha diritto di parola se prima si mettono in pratica tutte le iniziative che sono di PROPRIA COMPETENZA!

Sono stati per caso riaperti tutti quegli ospedali grandi, medi e piccoli sparsi sul territorio che in questi anni sono stati chiusi, e attrezzati di tutto quello che serve: terapia intensiva e sub intensiva?

Sono state requisite le aziende sanitarie private che invece stanno facendo affari d'oro sulla pandemia?

Sono state fatte le dovute e necessarie assunzioni di massa di medici infermieri e personale ausiliario per alleggerire i turni e che sono costretti a lavorare in condizioni molto rischiose con dispositivi di sicurezza assolutamente insufficienti?

Sono stati fatti i tamponi a tutti? Si sta procedendo con i vaccini per tutti?

È stato aumentato il numero di ambulanze e attrezzare di tutto punto per il soccorso immediato?...

NO! nessuna di queste cose è stata fatta, per cui tocca a lavoratrici e lavoratori, ai giovani e alle masse popolari organizzarsi e fare i propri passi per non dover continuare a subire queste “politiche”.

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