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sabato 1 dicembre 2012

Palermo: amianto all'ex Sailem, operai ammalati

La storia. Giovanbattista D’Agostino, proprietario dell’impresa con il
fratello Benny, non avrebbe garantito la sicurezza

Lo spettro amianto sull’ex Sailem
Operaio si ammala, a giudizio il titolare

Secondo gli inquirenti, l’operaio che oggi ha 81 anni si è ammalato
per avere respirato fibre d’amianto senza alcuna precauzione. Il primo
caso di una lista che potrebbe allungarsi.

Dal 1968 al 1992 ha lavorato come fiammista e tubista in quella che
una volta era la più grande impresa siciliana di lavori marittimi, la
Sailem. E, per anni, G.Z., queste le iniziali dell’operaio che oggi ha
81 anni, avrebbe respirato polveri di amianto che, nel tempo, l’hanno
portato ad ammalarsi gravemente. Per il pm Geri Ferrara, che ha
coordinato l’inchiesta, responsabile delle lesioni colpose gravissime
è uno dei titolari dell’azienda (fallita da tempo), Giovanbattista
D’Agostino, che sarà processato dopo un decreto di citazione diretta a
giudizio: non avrebbe adottato le misure di sicurezza adeguate per
tutelare la salute del dipendente. Niente mascherine, dice la Procura,
neppure i locali per bagnare le tute in modo da eliminare le polveri
di amianto.
È il primo caso, segnalato alla magistratura dall’Inail, di operaio ex
Sailem che avrebbe contratto patologie sul luogo di lavoro. E si teme
che la lista possa allungarsi, come è già accaduto con la Fincantieri.
Le malattie provocate dall’inalazione di fibre di amianto, come i
tumori ai polmoni e la pleura, ma anche il mesotelioma e l’asbestosi,
hanno infatti lunghissimi periodi di latenza e si manifestano anche
dopo venticinque anni. L’amianto è stato bandito dal nostro Paese solo
nel 1993, ma per decenni in precedenza p stato molto usato,
soprattutto misto al cemento (il così detto “Eternit”), per la sua
estrema resistenza.
Se, come sostiene la Procura, G.Z., si fosse effettivamente ammalato
per aver respirato le fibre di amianto alla Sailem per inquirenti, è
molto probabile che non si tratti di un caso isolato.
Gli ex titolari della Sailem (Società anonima italiana lavorazioni
edili e marittime), Giovanbattista e il fratello Benedetto D’Agostino,
sono già noti alle cronache per altre vicende: i presunti affari della
loro azienda con Cos nostra. Nel 1997 “Benny” venne arrestato mentre
stava per scappare in Malesia con tutta la famiglia, nell’ambito
dell’inchiesta “Mafia e appalti”. Le accuse di mafia nei suoi
confronti hanno avuto un iter giudiziario complesso: gli sono state
riconosciute anche le speciali attenuanti per i pentiti, in virtù
della sua collaborazione nel processo contro Giulio Andreotti.
Entrambi i fratelli sono stati di recente condannati in primo grado
proprio per il crac della Sailem.

GdS
1 dic. 12

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