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mercoledì 16 ottobre 2013

Amianto al petrolchimico di Gela: 38 indagati


Chiuse le indagini a carico dei dirigenti del gruppo Eni dello stabilimento. L'ipotesi accusatoria: aver causato a diversi lavoratori lesioni, e in due casi la morte, a seguito dell'esposizione all'amianto
GELA (CALTANISSETTA) - Sono 38 gli indagati dalla Procura di Caltanissetta tra amministratori delegati, direttori, responsabili del servizio prevenzione e protezione e responsabili amianto di diverse società facenti capo al gruppo Eni che negli anni hanno operato all'interno del petrolchimico.
L'accusa dei pm Serafina Cannatà ed Elisa Calanducci: "Aver causato a diversi lavoratori lesioni personali gravi e, in due casi, anche la morte, a seguito dell'esposizione a materiali contenenti amianto".
A far scattare le indagini sono state le denunce presentate da diversi lavoratori che avevano prestato la loro attività all'interno dello stabilimenti ai quali si sono aggiunti, negli anni, i referti inviati dall'Inail nei casi di riscontro di malattie professionali derivanti dall'esposizione all'amianto. 
"Gli accertamenti hanno richiesto un particolare impegno" spiegano i magistrati: "Si doveva accertare, infatti, prima di tutto, la presenza di amianto negli ultimi 20-25 anni all'interno dello stabilimento e, quindi, l'effettiva presenza del rapporto causa-effetto fra l'esposizione dei lavoratori all'asbesto e l'insorgenza delle malattie professionali riscontrate". 
Quindi "è stato necessario ricostruire gli specifici profili di colpa per ciascuno degli indagati, in vario modo titolari di posizioni di garanzia, come tali tenuti all'osservanza delle norme sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro e all'adozione di metodi gestionali basati sulla precauzione e sulla prevenzione".

16/10/13

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