Palermo. Corte d’appello. I titolari dell’azienda erano
stati assolti in primo grado
Operaio morto sul lavoro
Accuse prescritte per la ditta
Morì in un incidente sul lavoro: in primo grado i
responsabili della ditta in cui era impiegato, la Mediterranea Costruzioni,
sono stati assolti. Per i giudici a causare il decesso sarebbe stata la stessa
vittima, Antonino Culotta, che avrebbe avuto un comportamento imprudente.
Oggi la sentenza della Corte d’Appello che ribalta il
verdetto, ma dichiara la prescrizione del reato. Una decisione che, però, apre
la strada agli eredi dell’operaio, difesi dall’avvocato Salvino Pantuso, e
dall’Inail, assistita dall’’avvocato Salvatore Cacioppo, al risarcimento del
danno.
I fatti sono del 21003: Culotta stava cercando di rimuovere
un palo in piazza San Lorenzo con l’aiuto di un collega alla guida di un
escavatore. Il palo gli cadde sulla testa – l'operaio non aveva il casco
protettivo- fracassandogli il cranio.
Sotto processo per omicidio colposo finirono il legale
rappresentante della ditta Settimo Montestanto, Pietro Tomasello, alla guida
del mezzo, e il direttore del cantiere Giuseppe Storniolo. Per il giudice
monocratico non avrebbero avuto alcuna responsabilità nella morte di Culotta.
Diversa la valutazione dei giudici d’appello che, però, hanno dovuto prednere
atto della prescrizione del reato.
Giornale di Sicilia
29 novembre 2012
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