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mercoledì 3 ottobre 2012

Denuncia e proposta del procuratore Guariniello

Il festival di Piacenza
Sicurezza lavoro a caccia di certezze

Una Procura nazionale per la sicurezza del lavoro e una banca dati sanitaria centralizzata per lo screening induttivo delle malattie professionali. Raffaele Guariniello, tra gli ospiti della seconda giornata del Festival del diritto, rilancia l’idea di un’unica regia per perseguire reati a bassa sensibilità sociale (almeno prima delle inchieste Eternit e Thyssenkrupp) ma ad alto impatto sulla salute, e aggiunge l’ipotesi di una rete di raccolta dati sulle cause dei decessi.

A convincere il magistrato torinese ad adottare il modello “centralizzato” delle investigazioni sono vari motivi: “Ci sono aree del Paese, per esempio la Calabria – ha detto Guariniello – dove gli infortuni sul lavoro non sono perseguiti (un ufficio ne ha trattati 21 in 10 anni). Il motivo? I medici non segnalano i fatti per paura di ritorsioni , così la gestione della persona infortunata passa all’uomo d’onore. È così che si rispetta la dignità umana del cittadino?”. E la storia Thyssen – gli operai morti nel tragico incendio del 2007, ndr -  dimostra che è possibile fare indagini molto complesse in tre soli mesi, dando giustizia alle vittime senza temere la prescrizione. Ma a Torino è stato possibile – ha detto il magistrato – solo perché lavoriamo in pool specializzati. In quante delle 120 procure del Pese è possibile coltivare risorse professionali per perseguire reati così complessi?” C’è poi anche il tema delle sedi periferiche delle grandi aziende: “Possibile che, di fronte ai medesimi standard di violazione di norme, due o più procure arrivino a risultati spesso antitetici?”

Guariniello chiederà al Governo anche di sperimentare il sistema-Torino dei data base sanitari: “In 15 anni abbiamo analizzato 26.690 referti per patologie “sintomatiche”: ricostruendo la carriera di questi lavoratori abbiamo innescato 16.639 inchieste. Senza la banca dati quelle persone sarebbero morte e dimenticate senza lasciare traccia”.

Il sole 24 ore
29 settembre 2012

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